L’aterosclerosi e la malattia coronarica e vascolare: conoscerle, comunicarne il senso e curarle.

Ormai sappiamo che la malattia coronarica cronica, che pur chiamavamo ‘stabile’, ha improvvisi risvegli, purtroppo anche tragici. La percezione che abbiamo noi medici, e i pazienti ancor più di noi, contrasta con la realtà: il futuro del paziente con una malattia coronarica, seppur intesa come clinicamente stabile, è ancora troppo ricco di eventi ischemici. Una rilettura del problema è pertanto necessaria, ed è volta a identificare i pazienti a maggior rischio di soffrire di tali complicanze, per donare loro quanto di meglio ci offrono le recenti acquisizioni in termini di terapia. E quando si parla di rischio, in un paziente ‘ischemico’, l’ipercolesterolemia gioca un ruolo essenziale. Durante le due giornate di lavoro si discuterà delle nuove terapie antitrombotiche e delle tecniche
di rivascolarizzazione, anche se la principale attenzione sarà rivolta al controllo dei fattori di rischio, in primis la dislipidemia.
Si riuniranno, in un incontro molto dialogato, cardiologi e lipidologi esperti dell’argomento e giovani medici, nell’intento di disegnare un percorso comune, dove l’appropriatezza prescrittiva vorrà tradursi nel miglior controllo possibile dell’evoluzione della malattia. Si valuterà altresì il modo migliore di comunicare le conoscenze scientifiche e le scelte terapeutiche, in un dialogo tra medici e tra medici e pazienti, un dialogo che riesca ad essere compreso e credibile.